Qualche giorno fa è stata la Giornata Nazionale degli alberi e, per festeggiarla, abbiamo iniziato il nostro percorso di educazione ambientale in collaborazione con Fondazione Villa Ghigi di Bologna.
Questa settimana abbiamo accolto tra noi Roberto, che grazie alle sue competenze ci ha fatto riscoprire con occhi nuovi alcune meraviglie dei nostri giardini.
C’è chi ha osservato la brina, ci ha giocato, l’ha toccata e assaggiata.
C’è chi è andato a caccia di lumache sotto tutti i tronchetti del giardino e, una volta trovate, se ne è preso cura.
C’è chi ha trovato insetti gialli e neri, imparando a distinguere le api dalle vespe e a raccogliere altri insetti senza fare loro alcun male.
Qualcun’ altro ha notato dei buchi su un acero e sono emerse le ipotesi su cosa fossero, chi li avesse fatti. E da lì è partita la caccia a tutti i buchi del giardino.
Poi la sfida: trovare un modo per osservare da vicino anche quelli più alti. Così si è costruita una scala di tronchetti e via con la scalata!
Poi che bello arrampicare sugli alberi e lanciare le foglie!
È stata una giornata meravigliosa!
E non vediamo l’ora di passarne così ancora tante altre.
Immersi nella natura, nelle sue piccole cose, ma nel punto più profondo.
Il 21 novembre in occasione della Giornata Nazionale degli Alberi, i bambini più piccoli della scuola hanno lasciato un segno, piantando ciascuno un piccolo albero nel nostro giardino, segno prezioso di speranza per un futuro più sostenibile e rispettoso dell’ambiente!
Gli alberi sono il grande alfabeto di Dio. Con loro Egli Scrive, in verde brillante, in tutto il mondo, i suoi pensieri sereni.
I suoi compagni lo aspettavano da tempo e hanno deciso di
preparare una piccola festicciola di benvenuto!
Welcome back M.N.!
Tra palloncini colorati, bandierine italo-thailandesi, una
colazione all’italiana a base di frutta, una all’inglese a base di tè e
biscotti e una thailandese a base di golosissimi pancake con banane e miele,
M.N. è finalmente tornato a scuola!
I bambini hanno preparato un pensiero per lui, perché “accogliere è quando fai dei regali”, come dice S.
La vita non è aspettare che passi la tempesta, ma imparare a ballare sotto la pioggia.
Mahatma Gandhi
Ci siamo ritrovati
impauriti e smarriti. Come i discepoli del Vangelo siamo stati presi alla
sprovvista da una tempesta inaspettata e furiosa. Ci siamo resi conto di
trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso
tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi
di confortarci a vicenda. Su questa barca… ci siamo tutti, ci ha ricordato Papa Francesco nella sera del 27
marzo 2020, dopo alcuni mesi dall’inizio della pandemia che ha coinvolto il
mondo e con esso, anche il nostro paese.
Di fronte alla tempesta ci si trova smarriti, impauriti, ci si sente abbandonati.
Gesù richiama i suoi discepoli e
chiede loro di non avere paura, di affidarsi a lui e di fidarsi di lui.
Come insegnanti, educatori,
genitori, come Consiglio di Gestione della nostra Scuola ci si è presi a cuore
il messaggio di Papa Francesco, accogliendo in esso le parole di Gesù perché lo
smarrimento di fronte alla furia della tempesta non diventasse immobilismo, ma
una spinta a “remare insieme”.
Un grande lavoro di riorganizzazione
e ristrutturazione della scuola ha preso vita, in un dialogo collaborativo e
costruttivo con le famiglie che la vivono, per restituire ai bambini che la
abitano il diritto all’educazione, all’istruzione e alla socializzazione che è
loro proprio, nel rispetto delle normative attuali.
A partire dalla ristrutturazione e dal
rinnovamento degli spazi interni della scuola, si è dato vita a 4 spazi-sezione
al piano terra, ciascuna con la possibilità di un’uscita diretta sullo spazio
esterno, in un contatto e in un dialogo continuo tra il dentro e il fuori.
I bambini, a loro volta, sono stati
suddivisi in sezioni omogenee, in gruppi organizzati per età, a ciascuno dei
quali è stato attribuito uno spazio-sezione.
I bambini di 3 anni sono stati suddivisi in due gruppi minori: i bruchi gialli e i bruchi verdi. I bambini di 4 anni sono stati identificati con la sezione crisalide, mentre i bambini di 5 anni con la sezione farfalla.
Mettere insieme ciò che eri con quello che sei diventato vuol dire crescere. James L. Brooks
Al primo piano della
scuola, invece, sono state allestite due aule dedicate al pasto e uno spazio di
atelier scientifico, ricco di strumenti di osservazione, libri e materiali
didattici per lo studio e l’approfondimento scientifico dei temi di interesse
dei bambini, che emergono dalla loro osservazione quotidiana e dalle loro
domande e curiosità.
Nuove persone sono entrate a far parte del team che lavora nella scuola, contribuendo alla pulizia e all’igienizzazione degli spazi nonché, insieme e accanto alle insegnanti, all’assistenza ai bambini nel recuperare la fiducia in una vita vissuta nella comunità scolastica, così come nel riappropriarsi degli spazi, dei tempi e delle relazioni che la caratterizzano.
Tutto il personale della
scuola ha lavorato per riaprirne gli spazi in modo nuovo, perché il limite con
cui ci si è dovuti confrontare diventasse
un’opportunità; perché la scuola è quel luogo che nel suo accogliere e
sostenere persone nel loro processo di crescita e di educazione non può fare
altro che accogliere la dimensione del cambiamento e della flessibilità come
parte integrante della sua stessa natura.
In
questo progetto di scuola rinnovata, lo spazio esterno gioca un ruolo
fondamentale.
Da
anni la nostra scuola investe sull’outdoor education,
tuttavia la necessità di vivere la giornata scolastica all’aria
aperta per un tempo ancora maggiore, ha portato a riflettere sulla possibilità
di trasformare l’area esterna dietro la scuola, fino ad oggi incolta e
inutilizzata, in un ampio spazio che non solo offra ai bambini la possibilità di vivere
la natura come ambiente da scoprire,
conoscere e rispettare,
garantendo loro uno spazio più sicuro e ricco di opportunità, ma diventi anche
luogo di dialogo con altre età, dall’infanzia all’adolescenza fino all’età
adulta, attraverso l’arte come mezzo di espressione e veicolo di messaggi,
riflessioni e pensieri.
Fare scuola nella natura
significa, infatti, porre il focus della metodologia di apprendimento sulla
centralità del tempo lento, quello dell’attesa, del silenzio per ascoltare,
dell’osservare per scoprire e imparare: una scuola che si prende cura delle
piante, degli animali, delle cose e delle persone in un ambiente che,
attraverso l’esperienza, consenta di costruire conoscenza, così come
comportamenti di rispetto e di accoglienza, in continuità con il messaggio
evangelico.
Proprio in virtù di
questo, la riqualificazione del giardino scolastico è finalizzata a
trasformarlo non solo in un grande laboratorio di esplorazione, conoscenza e
trasformazione della natura, ma anche in un grande museo a cielo aperto, che
possa accogliere mostre tematiche e temporanee realizzate dai bambini e dai ragazzi
delle scuole di San Cesario, nell’ambito di progettualità in dialogo tra ordini
e gradi scolastici differenti, affinché anche lo sguardo e la voce dei più
piccoli diventi occasione preziosa di riflessione collettiva su temi che
riguardano tutti: dall’ecosostenibilità al rispetto dell’ambiente,
dall’educazione alla differenza all’accoglienza, dalla storia contemporanea
alla legalità fino a riflessioni sui diritti e doveri.
Un gruppo molto attivo di
genitori si è preso a cuore tale progettualità, da una parte impegnandosi per
avviare una campagna di raccolta fondi, al fine di dare continuità alla vita
della scuola sulla quale, come per tutte le scuole paritarie, sono state
importanti le ripercussioni economiche dovute alla pandemia mondiale;
dall’altra parte impegnandosi in un lavoro concreto di riqualificazione del
giardino stesso: con il prezioso aiuto di un vivaio del territorio è stata
progettata un’area esterna realizzata finora solo in parte, in attesa di raccogliere
fondi per completare il progetto.
Quest’ultimo, infatti, ha
visto la realizzazione da parte dei genitori di uno spazio destinato al
gioco di squadra e alla psicomotricità in outdoor, nonché il montaggio di vele per
ombreggiare tavolini e seggiolini naturali, costruendo spazi di lavoro per
piccoli gruppi.
Il
progetto prevede ancora la realizzazione futura di un piccolo frutteto e una
zona orto più ampia, affiancata da un giardino botanico, con piante aromatiche
e tintorie, e un giardino degli insetti, con piante attira farfalle e api; aree
verdi boschive per un’esperienza di biodiversità; un atelier del suono; un’area
verde piantumata per accogliere le installazioni artistiche aperte alla
comunità.
Siamo grati al personale del vivaio per la sua
disponibilità, il suo lavoro e il progetto elaborato. Ringraziamo tantissimo i
genitori che ci dimostrano ogni giorno di credere nell’operato della scuola e
che lo valorizzano anche attraverso il loro concreto contributo, ciascuno
secondo le proprie possibilità, alla realizzazione di un progetto di rinnovamento
e riqualificazione che possa dare continuità alla vita della scuola stessa.
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